Sedute di Pranopratica con le Campane Tibetane

CAMPANE TIBETANE E PRANOPRATICA

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L’effetto del suono delle campane tibetane sull’essere umano combinato con la pranopratica

LE CAMPANE TIBETANE

Secondo la Tradizione indiana il cosmo ha avuto origine dal suono che è una forma di energia molto potente. Il suono originario è l’ OM, il suono sacro primario ed il primo movimento vibrazionale da dove veniamo ed al quale ritorneremo.

Perciò la musica che è in grado di risvegliare la coscienza del sé con le vibrazioni sonore primordiali ed in particolare quella delle campane tibetane ci fa entrare in contatto con la parte più profonda di noi stessi favorendo uno stato di benessere e di meditazione, permettendoci di ritrovare quella sensazione di unità tra corpo e spirito che ci appartiene ma che spesso dimentichiamo.

Le campane tibetane riproducendo la vibrazione sonora originaria dell’ OM ci permettono di affrontare il tema degli effetti del suono sulla mente, sul corpo e sullo spirito dato che il modo più semplice di comunicare della materia cellulare vivente è tramite le vibrazioni sonore.

Le Campane Tibetane producono quindi suoni in armonia con le vibrazioni delle sfere celesti, e trasmettono queste vibrazioni a chi le suona o anche semplicemente le ascolta. Questo fenomeno si chiama, in termini tecnici, concordanza di fase e si ottiene quando due onde tendono ad unirsi e a vibrare all’unisono.

Grazie a questo fenomeno, quando si percuote una campana tibetana si creano delle forti vibrazioni che si propagano lungo il braccio (se la campana viene tenuta sul palmo della mano) o lungo il punto di appoggio della campana stessa (nel caso ad esempio in cui venga appoggiata sui chakra), massaggiandolo in profondità. Si viene così a creare una concordanza di fase fra la campana e la persona che vi è a contatto (biorisonanza) producendo di solito uno stato di profonda quiete interiore ed esteriore che può andare anche al di là del semplice rilassamento.

Il corpo umano è un insieme di vibrazioni e onde, e se gli organi sono sani, vibrano alla giusta frequenza, mentre quelli ammalati hanno una frequenza disturbata.

Le vibrazioni delle campane tibetane richiamano la frequenza armoniosa originale e stimolano così il corpo che entra in sintonia con la sua frequenza ritrovando autonomamente le proprie frequenze armoniose.

Secondo la medicina tradizionale ogni malattia nasce da una disarmonia fra il corpo e lo spirito (mente), come ad esempio nel caso di traumi fisici e morali che rompono l’equilibrio psico-fisico. Infatti, il corpo umano è pervaso di onde di energia che si propagano tra gli organi e che fanno vibrare l’organismo come uno strumento musicale.

Se le frequenze delle vibrazioni si distorcono in alcune regioni corporee a causa di disturbi psico-fisici si determinano degli accumuli e blocchi energetici; le campane possono riportare in armonia l’organismo riequilibrando i chakra corrispondenti perché producono un campo vibrazionale che entra in risonanza con il nostro corpo riarmonizzandolo.

Lo studio delle frequenze vibrazionali ha portato ad alcune interessanti considerazioni: il nostro corpo nel suo stato più naturale e rilassato vibra ad una frequenza fondamentale che va dai 7,8 agli 8 cicli al secondo (Hertz); la Terra vibra anch’essa alla frequenza fondamentale di circa 8 cicli al secondo (la cosiddetta Risonanza Schumann).

Per tale ragione il nostro organismo e la Terra sono in sintonia vibrazionale e questa sintonia è ancora più evidente al livello del sistema nervoso quando si raggiunge lo stato meditativo di serena vigilanza durante il quale vengono emesse onde alfa con frequenza di circa 8 cicli al secondo.

Anche le campane tibetane emettono onde alfa simili alle onde cerebrali con frequenze comprese tra gli 8 e i 12 Hertz, ed hanno una configurazione regolare e sincronizzata; ciò spiega il loro effetto riarmonizzante.

Per comprendere meglio il fenomeno si consideri che le onde cerebrali possono emettere quattro frequenze distinte, ognuna delle quali corrisponde a determinati stati di coscienza:

  • ONDE BETA : sono prodotte dal cervello in stato di veglia;
  • ONDE ALFA : sono prodotte dal cervello in stato di calma e meditazione;
  • ONDE TETA : corrispondono allo stato di dormiveglia o sonno leggero;
  • ONDE DELTA : sono associate al sonno profondo.
Pranopratica e Campane Tibetane

PRANOPRATICA

Prana è un termine sanscrito e il suo significato è Energia Vitale, Respiro, Luce. E’ la forza che permea tutto l’Universo, il primo atto della creazione.

All’inizio del Vecchio Testamento, Dio proclama “Sia fatta la Luce” e con questo atto dà inizio al Tutto. Il Cristianesimo lo chiama Spirito Santo, i Cinesi lo chiamano Chi: è l’energia vitale, senza la quale nulla esisterebbe.
Questa energia (dal greco energheia, ovvero azione efficace, capacità di compiere un lavoro) è la forza catalizzatrice che dà origine a tutte le manifestazioni naturali, dalla germinazione delle piante, al verificarsi dei fenomeni atmosferici, alla trasformazione del cibo in sangue. Tutti gli organismi viventi per mantenersi in vita e in buona salute, debbono essere pervasi in maniera ottimale da questa energia pranica, o bioenergia o ancora energia vitale, non quantificabile e non qualificabile. Ogni essere vivente interagisce con il resto dell’universo, per cui la trasmissione di energia pranica è un fenomeno che avviene di continuo, con modalità sempre diverse.

La pranopratica è l’effetto di una trasmissione di energia compiuta da un’emittente umana (il pranopratico, ovvero una persona in grado di influenzare il campo magnetico) nei confronti di un ricevente.

Immaginiamo di materializzare il Prana come un raggio luminoso e di entrare in una stanza buia, il corpo sofferente. Accendere la luce significherà eliminare il malessere. Il Prana agisce come l’unità luminosa della lampadina, portando luce dove prima era buio.

L’azione non è meccanica e i tempi di reazione sono lunghi, perché un organismo sofferente ha capacità limitate di assorbire le vibrazioni e di espellere lo squilibrio. Ma la pranopratica è la dimostrazione che la migliore medicina che l’umanità abbia è l’ uomo stesso, prima ancora che i suoi farmaci.

Secondo la filosofia della cura mediante le energie bioradianti, il sintomo è la manifestazione ultima di un disagio psichico o emozionale, e può essere sconfitto. Esisterebbe dunque un atteggiamento mentale che il malato si ostinerebbe a perpetrare, e che determinerebbe il suo stato fisico. Secondo la teoria psicosomatica, nessun malessere è irreversibile, nel rispetto, ovviamente, delle leggi naturali e del percorso di ognuno.

Il pranopratico è in grado di affrontare qualsiasi squilibrio, superando il concetto di scala di gravità delle malattie determinata dalla scienza ufficiale. Il vero scoglio da superare è l’attaccamento dell’individuo al malessere, cioè alla motivazione che lo ha portato a procurarsi quel sintomo.

Il compito del pranopratico è di rimuovere i blocchi energetici, andandone a sciogliere la causa. Non si tratta di eliminare un sintomo, ma la motivazione profonda che ha generato il blocco energetico. Il compito dell’operatore è lavorare per arrivare a determinare la motivazione prima della malattia; l’operatore diventa un indagatore della mente umana, dove si annidano emozioni e pensieri patogeni.

Poiché spesso le cause sono da ricercarsi in ciò che viene omesso o che affermato in maniera distorta, oltre ad investigare ed ascoltare, è attraverso un’indagine energetica e un contatto profondo con l’aura del paziente che possiamo ricavare informazioni preziose su quelli che sono stati gli atteggiamenti mentali che hanno generato la malattia. A questo punto, lavorando sui centri energetici (chakra) e sui corpi sottili, si può agire sulle motivazioni profonde, sulle cause vere del malessere.

La pranopratica potenzia le capacità di recupero e accelera il processo di guarigione, ma il grado di efficacia e il numero dei trattamenti differiscono da un soggetto all’altro: a seconda dall’età del paziente: sui giovani agisce più rapidamente che sugli anziani, i quali, oltre alla malattia presentano uno stato fisico di debilitazione generale. a seconda dello stadio del malessere: più è antico, più lungo e impegnativo risulterà l’intervento.

Al fine di massimizzare e accelerare ulteriormente il risultato, ho pensato di combinare il lavoro della pranopratica con quello svolto dalle campane tibetane: il canto (vibrazioni) delle campane facilita l’emergere di traumi, blocchi, scorie energetiche che vengono allora rimossi dall’azione pranopratica.

Il video qui di seguito mostra, con un esempio semplice, il funzionamento di questa legge fisica: i fagioli sepolti sotto il riso emergono per effetto delle vibrazioni emesse dalla cassa acustica (su cui ho posato riso e fagioli), che trasmette suono di campane tibetane.

Utilizzo la combinazione pranopratica-campane tibetane sia per trattare gruppi di più persone (nel contesto della “Meditazione di Pranopratica con Campane Tibetane”) sia operando a livello individuale; la differenza principale tra i due metodi, consiste naturalmente nel fatto che il trattamento individuale consente di lavorare a livello più specifico, mentre nella meditazione il partecipante beneficia anche dell’energia emessa dal gruppo.

Molti disturbi infiammatori e funzionali possono venir trattati con successo dalla pranopratica: dolori alle articolazioni, problemi alle vie respiratorie o all’apparato digerente, allergie, malesseri del sistema nervoso ansia,stress l’elenco continua: il beneficio è sicuro e non vi sono controindicazioni.

Nel corso della seduta potrete sperimentare gli effetti di un tecnica”temporale”che mira ad individuare la causa del blocco nel passato e quale”risorsa” sia mancata in quel momento, con lo scopo di aiutarvi a rimarginare la ferita.

Si riceve su appuntamento presso:

  •  Studio Olistico I Riflessi di Luce – Via San Biagio 100, Martignacco (UD)
  • A.P.S. Sorgente di Benessere – Centro Kennedy,  Via San Biagio 4 Fossalta di Portogruaro (VE)
  • Studio Maria Nicastro – Via G. Marconi 6, Crespellano (BO)
  • Studio Olistico Benevolmente – Via Risorgimento 3, Nonantola (MO)
  • Studio Gaia Perissutti – Via Matteotti 10, Tolmezzo (UD)
  • Studio Pilates ASD – Via Martiri di Cefalonia 50, Fizzonasco di Pieve Emanuele (MI)
  • Studio RF – Viale Tunisia 13, Milano (MI)
  • B&B Villa Miani – Via Tiepolo 12, Silea (TV)

Un abbraccio all’anima,
Maurizio e Valentina

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